Santa Brigida di Svezia (1303-1373)
Religiosa, compatrona d'Europa
(Memoria: 23 luglio)


Nacque a Finsta, in Svezia, nel 1302 da una famiglia aristocratica e potente legata alla Casa regnante.
Ebbe una educazione all’altezza del suo rango e a quattordici anni venne data in sposa a Ulf Gudmarsson al quale darà otto figli tra i quali Karin, la futura Santa Caterina di Svezia.
Nel castello dove viveva c’era ricchezza e sfarzo ma lei preferiva la sobrietà e la penitenza.Fondò un piccolo ospedale dove si prendeva cura personalmente dei malati.
Chiamata alla corte del re come dama di compagnia della nuova regina; vi resterà per cinque anni ma, la sua chiara fede e la sua carità operosa, non andavano d’accordo con il lassismo e l’immoralità che circolava a corte quindi, chiederà di tornare nella sua residenza.
Nel 1341 intraprese, assieme al marito, un pellegrinaggio a san Giacomo di Compostela, il famoso Santuario spagnolo. Il lungo ed estenuante viaggio la metterà a contatto diretto con i problemi e le lotte che agitavano l’Europa come la terribile guerra dei “Cent’anni” tra Francia e Inghilterra. Ma quello che più l’amareggiava era l’assenza del Papa da Roma che lei considerava come una ferita all’unità della Chiesa. Durante il viaggio di ritorno il marito si ammalerà gravemente e poco tempo dopo morirà. Quella perdita inaspettata colpirà profondamente Brigida e da quel momento la sua vita cambierà radicalmente. Sentirà profondamente la voce di Cristo che la guiderà passo passo con una serie di grazie straordinarie.
Per due anni si ritirerà presso il monastero cistercense di Alvastra in assoluta povertà e solitudine tanto che ai monaci che le chiedevano come potesse sopravvivere in quella situazione disagiata lei rispondeva: “Il mio cuore è caldo e nei miei pensieri sembra che ci sia una fiamma”.

Ed è proprio in questo contesto che Brigida ebbe, in una sorta di estasi, una serie di sublimi intuizioni, visioni e comunicazioni soprannaturali, che detterà minuziosamente ai suoi direttori spirituali che le tradurranno in latino compilando otto grossi volumi sotto il titolo di “Rivelazioni”.Queste costituirono le infaticabili predicazioni dirette al suo popolo e a tutti i regnanti e potenti del mondo, che acquisirono via via nel tempo un valore sempre più profondo e universale.
Fondò un Ordine religioso che chiamò del Santo Salvatore e nel 1349 si recò a Roma, (dove si fermerà), per sostenere l’approvazione pontificia. A Roma, conosciuta e stimata, era sempre attorniata da poveri e ammalati ai quali dava tutto ciò che possedeva.
Nel 1371 si recò pellegrina in Terrasanta; fu un viaggio faticoso e pericoloso. Tornò a Roma due anni dopo gravemente debilitata e dopo due mesi morirà, nella casa di piazza Farnese, la principessa che seppe tendere la mano e chiedere l’elemosina al ricco per tenderla di nuovo al povero e donargli il pane.
Fu canonizzata nel 1391, è patrona di Svezia e nel 1999, da Papa Giovanni Paolo II, è stata proclamata compatrona d’Europa insieme con Santa Caterina da Siena e Santa Teresa Benedetta della Croce.